Le pubblicità più famose delle case da gioco
22 Febbraio 2023Nel corso degli ultimi decenni va detto che il settore dei videogiochi è cambiato in misura incredibile. L’immagine esterna di questo mondo ha subito un’evoluzione impressionante. Se inizialmente era trattato più che altro come una scoperta dal punto di vista scientifico, poi è passato ad essere una vera e propria moda e, infine, pure uno status symbol.
Negli ultimi anni il mondo dei videogiochi è stato visto come un semplice giocattolo e ora come un passatempo caratterizzato da diversi richiami a soluzioni all’avanguardia e sempre più avveniristiche. Cosa è cambiato in questo settore, trascinato soprattutto dai Casinò online, che l’ha reso così famoso intorno agli anni Novanta? Come si può facilmente intuire, il merito è stato tutto della pubblicità.
La pubblicità del videogame Mortal Kombat
Non si può certamente disquisire sul fatto che Mortal Kombat potesse mai avere chissà quale narrazione profonda e complessa. Come non c’è dubbio che non si è trattato certamente del primo videogioco che è stato realizzato all’interno del genere picchiaduro.
Eppure, va detto che il successo di Mortal Kombat è stato veramente impressionante, anche se le polemiche che riguardano la sua pubblicità si ricordano ancora adesso. Insomma, lo spot era ricco di scene violente, non mancavano ad esempio le decapitazioni, così femori rotti e ferite mortali. Così violento che qualcuno ha provato a discutere se quel videogioco potesse andar bene per i bambini. Ed ecco, quindi, la mossa pubblicitaria azzeccata, ovvero il lancio di una pubblicità denominata Mortal Monday. Si può considerare una sorta di spot antesignano rispetto a quello Mountain di PS2, in cui si vedono persone di ogni tipo che raggiungono un’area immaginaria, invadendo un po’ tutte le arterie di una città con un solo grido, ovvero Mortal Kombat.
Mental Wealth per Playstation
Ecco un altro spot che è passato alla storia. Stiamo facendo riferimento a una pubblicità che venne realizzata nel lontano 1999 da parte di Chris Cunningham e si può considerare come quello più celebre per quanto riguarda un filone pubblicitario ben preciso. Ovvero, per quelle pubblicità che andavano a combinare il videogioco con delle suggestioni realizzate da degli artisti particolarmente famosi.
Uno spot pubblicitario in cui non si fa altro che esaltare la potenza, ma anche la profondità di un simile intrattenimento digitale, eppure il videogioco non è mai oggetto di alcuna menzione. Si tratta di una campagna pubblicitaria che ha coinvolto anche altri titoli, diventando un pilastro dell’offerta legata a PlayStation. Basti pensare a The Third Place di David Lynch nel 2000 oppure a Le Petit Chef nel 1998, ma anche Mountain di Frank Budgen nel 2003. Tra l’altro, sono state tante le pubblicità internazionali che hanno cercato di seguire questo stile.
Mosquito per Xbox
Anche la celebre console Xbox, nonostante non si sia mai voluta distanziare troppo dal messaggio correlato al videogioco, ha provato a percorrere il filone delle pubblicità d’autore. Sono essenzialmente due gli spot che hanno creato più polemiche e malumori. Il secondo spot in questione è stato giudicato da più parti come una sorta di piccolo capolavoro, sia evocativo, ma anche piuttosto disturbante.
Il primo spot a cui stiamo facendo riferimento è “Life is Short, Play More”. In questo caso, il risultato finale è stato il bando dopo poco tempo. Il secondo, invece, ovvero “Mosquito”, è senza dubbio molto più geniale. Infatti, si tratta di una pubblicità che va a descrivere il videogame partendo dalle zanzare. All’interno di questo spot c’è una vera e propria metafora di come, in alcuni casi, la vita possa trasformarsi in un orrore senza fine. E le immagini disturbanti all’improvviso si moltiplicano sul display. Un risultato incredibile, che è passato alla storia perché il lavoro fatto in fase di montaggio, sia audio che video, è stato veramente impressionante.