Lo scandalo delle false recensioni su Amazon
12 Maggio 2021Dallo scorso sabato, alcuni tra i più grandi rivenditori su Amazon di diversi paesi (tra i quali l’Italia) sono completamente scomparsi. Quale sarà il motivo per cui i rivenditori di tecnologia non sono più presenti sul marketplace?
Rivenditori sospesi per false recensioni su Amazon
Amazon è senz’altro uno dei marketplace più noti e conosciuti al mondo per lo shopping online. Generalmente, quando si desidera acquistare qualunque un articolo tecnologico si prendono in considerazioni le offerte di questo portale per la grande scelta. Da qualche giorno, però, sembra esser scomparso dalla lista dei rivenditori alcuni dei più grandi venditori, tra cui Aukey. Lo stesso era ben noto per la vendita ad un buon prezzo di caricatori, cavi, cuffie e batterie portatili. Un utente su Twitter ha chiesto informazioni all’assistenza di Amazon per capire dove fosse andato a finire lo shop e il colosso gli ha risposto rimandando al sito dell’azienda, dove però i prodotti risultano non essere disponibili. Da qui, dunque, si sospetta che questo rivenditore ha compiuto una compravendita di recensioni, truffa che è stata documentata la scorsa settimana dal sito di SafetyDetectives.
L’indagine di SafetyDetectives sulle false recensioni
È da anni che Amazon cerca di ostacolare la vicenda delle recensioni false, con un regolamento sempre più stringente, bloccando e facendo causa a chi se ne approfitta. Individuare truffe come queste non è sempre così scontato, ma a questa volta SafetyDetectives è riuscito a scovare dei truffaldini. L’organizzazione no profit che si occupa di sicurezza informatica, grazie al suo team di esperti ha scoperto un database non protetto con milioni di messaggi privati (circa 200 mila utente). Dopo 5 giorni, lo stesso database è tornato ad essere inaccessibile.
Analizzando in maniera approfondita questo database, SafetyDetectives si è accorta della compravendita di recensioni false da parte di venditori che richiedono proprio recensioni sui prodotti tecnologoci. Ma come funziona? I venditori pubblicano gli annunci con i prodotti che desiderano farsi recensire e gli utenti interessati li acquistano su Amazon, lasciando recensioni con 5 stelle dopo qualche giorno dall’acquisto. Dopodiché, inviano il link con la recensione al venditore e, quest’ultimo restituisce all’utente l’importo speso e gli lascia tenere l’articolo, come se fosse una forma di compenso per il disturbo. Il risarcimento del denaro, invece, avviene tramite Paypal e non con il servizio di pagamenti di Amazon, così da non destare alcun dubbio.
Il server ospitante la lista delle richieste è in Cina, ma non si capisce chi sia il proprietario. Le liste custodiscono tantissimi dati che rimandano senz’altro alle identità delle persone che si prestano a commentare ed acquistare; forse le persone sono state coinvolte con qualche servizio aperto appositamente per lo scopo.
SafetyDetectives non ha diffuso la lista dei nominativi, ma con grande probabilità Amazon è arrivata a trovare la stessa lista e da qui ha fatto sospendere account come quello che abbiamo citato prima e pure TomTop, Tacklife e tanti altri. Sul magazine online “The Verge”, inoltre, si legge che i portali di Aukey e Mpow non rilasciano trapelare nulla e non rispondono alle richieste.
Questa pratica adottata dai rivenditori di tecnologia, apparentemente, potrebbe sembrare lecita, ma in realtà è illegale: difatti, a differenza dei siti che sfruttano il marketing del passaparola con il compenso fatto proprio attraverso l’invio di un prodotto, in questa circostanza è stato mosso del denaro!